Inauguro l'anno con Diario d'Inverno di Paul Auster.
Auster è un autore un po' controverso per quanto mi riguarda. Di lui ho amato alcuni libri, assaporandoli e trovandoli sconvolgenti e travolgenti. Altri sono passati. Non dico indifferenti perché con Auster questo non è possibile, tuttavia li ho trovati meno intriganti.
Diario d'inverno è un libro autobiografico ed ero curiosa di saperne di più dell'autore che in un modo o nell'altro ha per me un fascino misterioso. Auster si mette a nudo, narrando dei suoi affetti, delle numerose case in cui ha abitato, dei segni tangibili del suo vissuto sul suo corpo, giungendo alla, ahimè, facile conclusione che ormai le stagioni più importanti della vita se ne sono andate.
I tuoi piedi scalzi sul pavimento freddo mentre scendi dal letto e vai alla finestra. Hai sessantaquattro anni. Fuori l'aria è grigia, quasi bianca, il sole non si vede. Ti domandi: quante mattine restano?
Una porta si è chiusa. Un'altra si è aperta.
Sei entrato nell'inverno della tua vita.
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