31 dicembre 2012

Ultimo dell'Anno!

Ho festeggiato Capodanno durante un sacco di feste, in molte piazze europee e in alcune di esse più di una volta.
Sul mare, nella romantica Venezia coi fuochi d'aritificio a illuminare e riflettersi tra i canali, nelle montagne tra le bianche nevi, il vin brulè e i valzer suonato alla mezzanotte come buon auspicio, nell'imperiosa Vienna, la fredda e inaspettata Praga, in una inedita Londra, da sola, con la compagnia di due dottorandi egiziani incontrati per caso poche ore prima della mezzanotte e ancora in altre, tante meravigliose location. Con amici nuovi e storici, fidanzati seri e meno seri, con gente conosciuta per caso.
Ma questo, è il secondo ultimo dell'anno che festeggerò a casa, con il mio piccolo meraviglioso ballerino biondo e il suo papà, con qualche amico e vicino faremo il brindisi a mezzanotte, ma resterà l'intimità della nostra famiglia.

27 dicembre 2012

Oggi parliamo di lavoro

Oggi parliamo di lavoro e di quanto sia utile (?) essere moderni e al passo coi tempi, non ancorarsi, insomma, al fantomatico "posto fisso".
Dacchè ho iniziato a lavorare seriamente (ormai parecchi anni or sono), non ho mai voluto il posto fisso, seppure inziai la mia carriera lavorativa in un'epoca in cui era ancora pensabile ottenerlo.
Considerando la mia essenza irrequieta, vi immaginerete che anche quando si trattò di lavoro non potevo certo concepire l'idea di svolgere le stesse mansioni, trovarmi nello stesso ambiente, avere a che fare con le stesse persone per tutto il resto della mia vita. Il destino volle che la prima azienda presso cui prestai i miei onorati servizi fosse oggetto di contesa parentale. E già! Quel bel lavoro che mi insegnò tutto quello che so, che mi diede un sacco di soddisfazioni personali e professionali e che mi permise di viaggiare attorno al mondo, lo persi a causa dell'astuzia dell'uno e della stoltezza dell'altro. L'azienda fu liquidata e ciò diede una mano al destino che già mi voleva alla ricerca di altro.
A quel lavoro ne seguirono vari. Lo sapete, sono irrequieta e inquieta: l'ambiente non era bello, il lavoro non era abbastanza stimolante, lo stipendio non era soddisfacente (una costante, ahimè, sempre presente e, credetemi, non è che pretenda più di quello che mi spetti!). Fino ad approdare al mio lavoro attuale, del quale non sono assolutamente soddisfatta ma che allora sembrò un ottimo compromesso.
Ecco allora il punto di questo post. Io ho cambiato tanti lavori, tanti ambienti, tante persone. Tutto ciò mi ha sicuramente insegnato moltissimo. Non solo dal punto di vista lavorativo (anche questo, certo), ma anche e soprattutto dal punto di vista umano, di come affrontare le situazioni, tutte, e risolverle, di come essere indipendente e di come trattare con clienti e colleghi.
Si sa che il confronto arricchisce e accresce. Eppure, nell'azienda dove lavoro attualmente, gestita da un capo/padre/padrone che non brilla certo per lungimiranza e spirito di innovazione, (come purtroppo accade nella maggior parte delle piccole medie imprese del quasi ex ricco nordest),  quasi tutti i miei colleghi hanno compiti più soddisfacenti, responsabilità maggiori e vengono ritenuti, pur non essendolo, più qualificati. Il loro stipendio è decisamente migliore del mio. Queste persone però hanno il "merito" di non aver mai abbandonato il posto sicuro, di non essersi mai confrontati con il mondo e di essere rimaste chiuse e refrattarie a qualsiasi novità.
Allora mi chiedo, quanto vale davvero la pena darsi da fare e cercare di migliorarsi? Non è forse meglio starsene tranquilli nel piccolo e facile mondo ovattato dove le soddisfazioni sono solo apparenti? Forse ha ragione la Fornero. Forse non bisogna essere choosy? No, non lo credo, e credo, invece che il motivo per cui molte imprese, quassù nel ricco ma molto provinciale nord-est falliscano sia proprio questo.
Ed ecco allora titolari spesso incompetenti, premi e carriera ai dipendenti che hanno il "merito" di essere rimasti fedeli all'azienda, (con dirigenti che non sanno parlare in italiano - figuriamoci in inglese - e che hanno a malapena un diploma).
Tutto questo è lo specchio dell'Italia. Zero meritocrazia, onori e riconoscimenti agli inetti ma fedeli e leccapiedi, zero innovazione e futuro.

19 dicembre 2012

Ferma!

Ho bisogno che qualcuno mi fermi.
Che qualcuno fermi il corso dei miei pensieri, che canalizzi il mio entusiasmo.
Sono irrequieta.
Un'altra volta.
Sempre.

Ci sono dei momenti in cui mi sembra di aver trovato una pace. Ma sono sporadici e durano poco.
Non è che sia infelice, anzi.
E allora perchè, mi chiedo, ho questa essenza così irrequieta?
Perchè non posso semplicemnete godere di questo periodo sabbatico senza crucciarmi per il futuro prossimo o per l'anelito di perfezione che involontariamente mi è proprio?

Vorrei fare tutto e non combino nulla. Vorrei scegliere, ora che ne ho la possibilità e, come da sempre, non posso semplicemente scartare altre opportunità perché vorrei sondarle tutte. Forse una sola vita non basta per poter assecondare le passioni.

Mi sembra di essere la versione femminile e più attempata del protagonista di Alta Fedeltà di N. Hornby (perdonate, non ricordo il nome, quando lo lessi, ero solo la sua versione femminile).


9 dicembre 2012

Neve

Quante nuove emozioni in questi giorni per il nostro ballerino biondo! L'albero allestito, scoperto dopo il riposino pomeridiano, ha suscitato un grande entusiasmo che si è manifestato con un, più o meno caloroso, applauso e ancora ora il ballerino gioisce danzando (e del resto che poteva fare?) attorno ai profumati addobbi colorati, pigliando una fettina d'arancia di tanto in tanto e cercando di riappenderla approssimativamente dove l'aveva prelevata.


E poi la prima neve che cadeva. Novità assoluta per il piccolo! Lo scorso hanno non c'era stata e, comunque, sarebbe stato davvero troppo piccolo per accorgersi che la neve porta con sè tutto un mondo magico, in cui il colore più passionale sopravvive nel gelo bianco dell'inverno, le voci fumano e gli adulti giocano come fanno i bambini.
Con le
"conchiglie" trovate nelle neve da un amico del ballerino, un vaso di plastica rosa come cappello e il naso arancio carota abbiamo dato vita al più fantasmagorico pupazzo di neve del mondo!
E infreddoliti e affamati, via! Dentro casa a farci subito una cioccolata calda con latte bollente e una tavoletta extrafondente. Provare per credere!
 

6 dicembre 2012

Addobbi natalizi

Con un piccolo ballerino biondo che danza e corre per casa, si sa, è meglio evitare di addobbare l'albero con le preziose palle colorate di cristallo o anche con semplici palle che non siano a prova di rottura, così come non è il caso di utilizzare un alberello vero che, oltre ai numerosi pini che perderebbe naturalmente, sarebbe sottoposto a continui strattoni e altre "indagini" di varia natura da parte del suddetto ballerino curioso. (Tra l'altro per rispetto alla natura e comodità, non utilizzo mai alberi veri, sebbene conservi dei bellissimi ricordi di profumi e sensazioni dei miei Natali da piccola). Ebbene, quest'anno ho deciso di riproporre l'albero addobbato con agrumi essiccati, come feci qualche anno addietro per semplice spirito di novità rispetto agli addobbi canonici.
Come procedere? Ho tagliato arance, pompelmi, mandarini e limoni a fettine di circa mezzo cm e, dopo aver deposto della carta stagnola su tutti i caloriferi di casa,  ho provveduto ad adagiarci le fettine e le ho lasciate "appassire" per alcuni giorni, ottenendo questo risultato:




Ho comprato del fil di ferro dorato e del nastro sottile argentato. Ci ho appeso le singole "palline" assieme a dei fiocchi colorati o dei bastoncini di cannella.




Con le lucine e i nastri d'oro tutto intorno, il risultato è ottimo!

3 dicembre 2012

Pensieri

Stamattina faceva un freddo irreale, le portiere della macchina non si aprivano, fortunatamente, e chissà perché, l'unica che ho potuto aprire era quella del conducente, peccato che non riuscissi a caricare il ballerino sul suo seggiolino. Ma tant'è. Abbiamo aspettato e finalmente sono riuscita a consegnarlo al nido. Frequenta il nido da quasi tre mesi e ormai è felice e contento. Corre, quasi, tra gli altri bambini alla ricerca di giochi colorati e stimoli diversi. Sono decisamente pro-nido. Forse, se mio figlio avesse un carattere diverso, schivo e introverso, non la penserei in questo modo, ma l'esserino è, invece, vivace, socievole e curioso, quindi tenerlo a casa impegna non poco me e annoia lui.
Vero è che il nido è stata anche una scelta obbligata. Io lavoravo ed essendo io una mamma "nonpiugiovane", non posso contare sui nonni per una gestione a tempo pieno. Quindi, benvenga il nido, soprattutto questo nido.


2 dicembre 2012

L'essenza confusa

In questa uggiosa domenica di un autunno inoltrato, dove gli splendidi arancio e gialli, gli spettacolari rossi e marroni sembrano aver virato totalmente a varie sfumature di grigio, ho deciso anch'io di aprire il mio blog.
Dopo tante pregrinazioni nella blogosfera, dopo aver assiduamente letto blog, post, sensazioni, impressioni, poesia e immagini belle e brutte, meravigliose e anonime, dopo essermi incuriosita ed emozionata, ho deciso che anch'io ho qualcosa da dire, sebbene non sappia ancora di preciso che cosa. Da qui il titolo del mio blog. L'essenza confusa è la mia anima, il mio ricercare un posto nel mondo.