28 giugno 2016

Malattie e stress

Devo ricordarmi di chiedere alle maestre se si vince un premio per la presenza.
 
Secondo anno di scuola dell'infanzia (preceduta da due anni di asilo nido) e il ballerino ha fatto solo tre giorni di assenza nel mese di novembre, e per un'infezione al dito. Credo abbia avuto qualche linea di febbre in un weekend, ma anche durante l'epidemia intestinale di marzo, è stato l'unico bambino della sua aula sempre presente.
 
Ogni volta che lo dico mi tocco il naso, tocco legno e tutto quello che occorre.
Sicuramente la predisposizione familiare gioca il suo ruolo, ma
mi chiedo quanto influisca il fatto che non lo vesta mai in modo eccessivo, che, anche d'inverno, nelle giornate di sole stiamo all'aperto, che non lo tenga chiuso in casa alla prima tosse o raffreddore.
Forse anche il fatto di non strapazzarlo troppo con i mille assurdi impegni che molti altri quattrenni hanno contribuisce al mantenimento della buona salute. Una volta alla settimana mezz'ora di nuoto (e caspita se ha imparato a nuotare!) e un'altra oretta di inglese il sabato mattina. Basta.
 
A settembre però, vorrei fargli fare dell'altro, cercando di non stressarlo.
La scelta è troppo vasta: kung fu, basket, calcio (che spero non gli piaccia, ma se così sarà, per amore infinito di mamma me lo farò piacere) sono gli sport verso cui sembra nutrire maggiore curiosità. Certo, il nuoto è sempre bene portarlo avanti, l'inglese poi, non ne parliamo e non vogliamo fargli provare un po' di musica dato che abbiamo un pianoforte a casa?
 
Ecco.
Sono già stressata.
Io.
A fine giugno.
 
Forse mi ammalerò.
 
 

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