5 gennaio 2013

I libricini del ballerino

Il mio ballerino ha la febbre e in questa meravigliosa giornata di sole siamo costretti a casa.
Cosa si fa a casa in queste circostanze?


Abbiamo letto molti libretti, ripescato i carezzalibri di quand'era un cuccioletto d'uomo e tra le pagine cartonate sopravvissute alle sue precedenti incursioni abbiamo cercato la pecorella nascosta, accarezzato le orecchie del BU (leggi cane), "graffiato" l'acqua e indicato altri animali.
GIOCHIAMO A NASCONDINO



Da alcuni mesi il suo libro preferito è DUE EROI NELL'ORTO,
gentile concessione del negozio IKEA. La sera prima di dormire guardiamo e ascoltiamo le straordinarie avventure di Erik ed Eva che diventano piccini piccini e aiutano gli ortaggi a sopravvivere nella calda estate. Così la carota e il broccolo sono diventati i nostri migliori amici e il ballerino ora ha anche una soffice, grandissima e arancionissima carotona sul suo lettino. 
 
 
 
Babbo Natale ha portato il primo libro del mitico Giulio Coniglio: UNA GIORNATA DI GIULIO CONIGLIO e insieme ci appassioniamo al coniglio e ai suoi amici animali che pranzano e vanno a fare un giro in barca godendosi la bella giornata.... almeno loro possono!
 
 
 
 
A 15 mesi il mio ballerino non ha ancora una grande capacità di concentrazione e ascoltare le storie non è facile per lui. Più che altro indichiamo gli oggetti e lui li nomina nella sua lingua, ma sono convinta che condividere questo momento speciale, entrare insieme nelle storie abbia un'importanza fondamentale nello stabilire un forte legame affettivo e nell'appassionare il bambino all'amore per i libri.
 
Gli altri libri che frequentiamo in questo momento sono libri musicali, colorati e luccicanti, carezzalibri e filastrocche, con la speranza che il ballerino riesca presto a porre un po' più di attenzione alle storie.


 
 

1 commento:

  1. Oddio, che rivedo!! "Giochiamo a nascondino" è un libro che avevo in inglese, ma che non ho mai apprezzato molto...e in effetti l'ho dato via, sperando che a qualcun altro piacesse. Adesso però mi sono pentita, soprattutto perché era uno dei pochi libri tattili che avevamo.

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